7/4/2015
Inizia con le rituali foto a Venezia la nostra avventura Pirenaica 2015.
Per vedere alcuni scatti ecco
la gallery che raccoglierà le migliori foto del viaggio.
Grazie di cuore ad Alice e Luisa di
CMP Campagnolo che hanno deciso ancora una volta di sostenere questo nostro
viaggio scialpinistico.
I partecipanti:
Roberta De Lorenzo
Carla Costa
Marina Mion
Martina Monego
Massimo Quirino
Roberto Scapin
Stefano Ferro
Vittorio Graziani
Andrea Brait
Pippo Zoroni
Jonathan Hoyte
Ivan Bordignon
Stefano "Icaro" Gaggio
Giovanni Sperandio
Marco Bajo
PICO DE ALBA 3107 m
Partenza alle 6,30 del mattino dall'Hospital de Benasque, l'albergo assai pittoresco dove alloggia il gruppo.
La partenza si trova a quota 1750 m slm in una splendida valle al centro del grande parco naturale Pirenaico, un posto incantevole attorniato da cime che superano quasi sempre i 3000 metri.
La salita si presenta subito impagnativa sia per la pendenza sostenuta (qualche tratto a 45 gradi in mezzo la bosco) sia per la neve che al primo mattino e' dura e non garantisce la tranquilita' del passo. Presto raggiungiamo la sella e la vista sconfina tra grandi valloni e cime innevate.
La strada e' ancora lunga anche se l'occhio ci inganna per la stupenda trasparenza dell'aria.
Risaliamo per altre 3 ore, prima per ampi pendii poi per un canalino ripido da fare a picozza e ramponi e infine alla cima, non tanto solitaria visto il grande prestigio di cui gode tra gli scialpinisti Iberici che ad ogni costo la mettono a preventivo!
Foto di rito, anche e sopratutto per lo sponsor CMP che d due anni ci supporta e ci incoraggia, poi la discesa dove l'attenzione iniziale per la pendenza sostenuta lascia presto il posto al divertimento di una sciata in assoluta liberta'.
Alla prossima amici, e grazie CMP!
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PICO DE ANETO 3404 m
Partenza alle 05,45 sempre dall'Hospital de Benasque, albergo nel quale cominciamo a trovarci bene! L'escursione e' sulla carta "eterna", ma dal vero lo sarà' ancor di più' e ce ne renderemo conto a fine giornata. Salire al chiaro di luna (qui l'alba arriva alle 06,30) e' sempre affascinante, nel silenzio solo il rumore degli sci e le frontali che sembrano grosse lucciole in vacanza. Due ore secche per arrivare al rifugio La Renclusa, posto a 600 m di dislivello, ma a piu' di qualche chilometro dalla partenza.
Dopo il rifugio il ripido pendio che conduce alla Maladeta, altra cima di tutto rispetto, meta scialpinistica classica.
Prima del pendio finale pero' pieghiamo a sinistra per raggiungere il passaggio del "Portillon" che, con una brevissima discesa ci introduce al ghiacciaio dell'Aneto dove una chilometrica traversata ci condurrà' all'anticima e poi, per breve cresta, al vero tetto dei Pirenei.
Non tutti arrivano, qualcuno si ferma per la stanchezza alla sella sottostante, ma il risultato e' comunque notevole per tutti visti i quasi 1650 m di dislivello e lo sviluppo da meta himalayana. Discesa da incorniciare in un ambiente davvero unico, neve non meravigliosa vista l'ora e la temperatura elevata, ma dopo una giornata così' ci va bene davvero tutto! "Ravanata" finale lungo la pista da fondo, tutta su e giù', che in un'oretta ci riporta all'Hospital dove scorrerà' "clara" (radler) a fiumi!
Anche oggi CMP ci ha accompagnato con le sue giacche tre strati e con i piumini pratici e leggeri.
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PICO DE POSETS 3369 m
Questa, divisa in due giorni, sarà' la più' bella esperienza in terra Pirenaica.
Arrivare alla base di partenza con i furgoni non e' stato proprio semplicissimo vista la strada stretta e dissestata, ma oggi, con il morale alto dopo le due conquiste dei giorni precedenti, non ci avrebbe fermato neanche una valanga! Al parcheggio alto (il più' alto possibile), saliamo un sentiero meraviglioso che ci introduce in una valle tanto solitaria da sembrare quella incantata, classica delle favole, tra cascate di dimensioni notevoli, fiori, granito.
La meta e' il rifugio Angel Orus che ci farà' da base per la salita al Posets dell'indomani. I 600 metri di dislivello e le due ore di salita con zaini belli carichi di sci, scarponi e quant'altro non pesano che sulle gambe, il cuore di tutti sale leggero. All'accogliente, quasi nuovo, rifugio facciamo conoscenza con i due tranquilli e simpatici gestori che ci tolgono subito un po' della fame/sete accumulate per la salita con delle discrete tortillas e l'immancabile cerveza! La prima impressione e' quella che ci sia poca neve, ma subito Stefano va in avanscoperta per vedere il canale di salita mentre alcuni Francesi, di ritorno da una gita, ci rassicurano sulle condizioni.
C'e' quella che basta per fare una bella sciata!
L'indomani conferma e supera la più' rosea previsione.
Partenza alle 6,30, neve dura e si cammina tranquillamente senza sprofondare, qualcuno decide per salire con i legni in spalla, altri appena possibile mettono sci e rampant. Per tutti la salita e' un continuo stupore per la bellezza e la solitudine di queste montagne del Pirineo, come lo chiamano qui.
Canaletti raccordati da piccoli valloncelli, salite più' dure e ripide, grandi pareti granitiche, creste poco sotto la cima, c'e' tutto quello che serve per rendere un itinerario scialpinisitco perfetto! E cosa può' mancare per fare di una gita un ricordo indelebile se non una discesa da antologia, su neve perfettamente trasformata, con tutte le pendenze del mondo, il sole, il fresco? Tutti concordano, domani arriverà' il brutto tempo, ma questa esperienza ci appaga così' tanto da non aver rimpianti per i due giorni che seguiranno e che dedicheremo alla skigastronomia locale!
All sera, nella splendida cittadina di Ainsa dove alloggeremo per i prossimi due giorni, apprezziamo la perfetta tenuta alla pioggia serale delle nostre giacche CMP!
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